Chi percorre un cammino spirituale deve avere il coraggio di guardare al denaro con occhi nuovi.
Troppo spesso esso è stato considerato un nemico o un ostacolo, eppure il denaro non è né puro né impuro: è una forza universale, che in origine appartiene al Divino e che, come ogni altra energia, può essere usata o deformata.
Sri Aurobindo lo esprime con parole luminose:
Il denaro è il segno visibile di una forza universale indispensabile alla vita esteriore. Nella sua vera origine appartiene al Divino, ma, come ogni potere divino, quando cade nell’ignoranza, può essere usurpato dall’ego e da influenze che ostacolano la crescita spirituale.
Per questo motivo, molte vie spirituali hanno scelto la rinuncia: ma rifiutare il denaro significa lasciarlo nelle mani delle forze ostili. Il compito del ricercatore è riconquistarlo per la Madre Divina e usarlo al Suo servizio.
Custodi, non possessori
Ogni ricchezza appartiene al Divino. Chi la detiene non è un proprietario, ma un amministratore temporaneo. Il vero sadhaka, il praticante spirituale, considera ogni guadagno, ogni bene, come un dono della Madre: non per il proprio ego, ma per compiere la Sua opera nel mondo.
Occorre usare ogni risorsa con precisione, trasparenza, distacco e totale dedizione, senza mai dimenticare che tutto proviene da Lei e a Lei ritorna.
Libertà interiore: il segno della vera padronanza
Il segno che siamo liberi dal potere deformante del denaro è la capacità di:
• vivere nella povertà senza sentirsi privati di nulla;
• vivere nella ricchezza senza lasciarsi imprigionare dal desiderio o dalle abitudini del possesso.
Chi non è turbato dal denaro, chi non ne ha paura e non lo rincorre, può governarlo senza esserne governato. Così il denaro diventa un puro canale dell’energia divina, un mezzo per realizzare un’esistenza più vera, armoniosa e luminosa.
Restituire il denaro alla Madre Divina
Nella creazione supermentale — quella coscienza nuova verso cui l’umanità si sta muovendo — il denaro deve essere riconquistato e purificato. Non per soddisfare l’ego, ma per costruire un mondo ispirato dal Divino: bello, ordinato, armonico.
Chi, in questa battaglia interiore, rimane saldo, vasto e libero dall’ego diventa un potente canale della Shakti divina, la Madre dei mondi, capace di dirigere le ricchezze là dove servono per il bene e la trasformazione.
Il denaro non va disprezzato né idolatrato.
Va consacrato, perché appartiene già al Divino: sta a noi riconoscerlo e restituirlo alla sua vera sorgente.

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